Third-party releases nelle procedure di ristrutturazione italiane: stato del dibattito e disciplina normativa
L’utilizzo delle third-party releases nelle procedure di ristrutturazione di cui al Chapter 11 rimane una questione molto dibattuta nelle bankruptcy courts statunitensi.
I piani di ristrutturazione includono spesso disposizioni che liberano soggetti diversi dal debitore nei cui confronti si è aperta la procedura (cc.dd. third parties) dai loro debiti verso i creditori. Sebbene tali releases siano state utilizzate per decenni, l’attenzione pubblica statunitense e l’ostilità nei loro confronti si sono acuite nel corso degli ultimi anni, in particolare in relazione a casi nei quali erano coinvolti profili di responsabilità per illeciti di massa. In quest’ambito, la recente, attesissima, decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti nel caso Purdue Pharma è destinata ad avere un forte impatto sulle future decisioni delle corti, tradizionalmente divise quanto all’ammissibilità delle non-consensual third-party releases.
Diversamente dagli Stati Uniti, in Italia il dibattito in materia è ancora molto limitato, anche alla luce della scarsità di pronunce giurisprudenziali sul punto. La decisione più rilevante è indubbiamente costituita da una sentenza della Corte Suprema di Cassazione del 2019, relativa all’art. 184 l. fall., che aveva escluso la validità di disposizioni contenute nella proposta di concordato preventivo che estendessero gli effetti esdebitatori della procedura a soggetti diversi dal debitore concordatario. La riforma del 2019 ha però introdotto, nell’ambito della disciplina del concordato minore, una nuova disposizione – l’art. 79, co. 5, c.c.i. – che stabilisce che detta procedura non pregiudica i diritti dei creditori nei confronti dei coobbligati, dei fideiussori del debitore e degli obbligati in via di regresso, salvo che sia diversamente disposto.
La questione che si pone è se questa disposizione, dettata per il solo concordato minore – replicando per contro l’art. 117 c.c.i., in materia di concordato preventivo, il testo dell’art. 184 l. fall. –, possa portare ad una revisione della posizione della Cassazione in relazione a tutti i concordati, indipendentemente dalla natura e dalle dimensioni del debitore.
The use of third-party releases in Chapter 11 proceedings remains a contentious issue in US bankruptcy courts.
Chapter 11 reorganization plans frequently include provisions for the release of various non-debtor third parties. Although such releases have been used for decades, hostility to them has intensified in the US in recent years, particularly in the context of mass tort cases. The recent and eagerly awaited opinion of the Supreme Court of the United States in the Purdue Pharma case is likely to have a strong impact on future decisions of the courts, which have traditionally been divided on the permissibility of non-consensual third-party releases.
In contrast to the United States, the debate on third-party releases in Italy is still very limited, also due to the lack of case law on this issue. The most significant judicial ruling is a 2019 decision of the Supreme Court of Cassation, which, under the previous legislation (Article 184 of the 1942 Bankruptcy Law), excluded the validity of provisions that released non-debtor parties from liability towards creditors in ‘composition with creditors’ plans. However, the 2019 reform introduced a new provision – Article 79(5) of the Business Crisis and Insolvency Code – for a type of composition with creditors, the “concordato minore”. The provision stipulates that this restructuring procedure does not affect creditors’ rights against co-obligors, guarantors of the debtor and recourse debtors, unless otherwise provided.
The key question that arises is whether this provision, which was enacted only for a type of arrangement with creditors – whereas Article 117 of the Business Crisis and Insolvency Code reproduces the text of Article 184 of the Bankruptcy Law – could lead to a revision of the position of the Court of Cassation with regard to all compositions with creditors, regardless of the nature and size of the debtor.
Non sei abbonato? Scopri Diritto della Banca Password dimenticata? Recupera password